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UN BALCONE SUL BAROCCO

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Una masseria quattrocentesca nella campagna di NOTO.
da cui si ammira la cittadina barocca e il MARE di VENDICARI,
è stata RESTAURATA come buen retiro, senza tradirne l’identità
storica e la vocazione territoriale.

Innamorato della Sicilia, e in particolare dell’arca sudorientale, culla del Barocco, un architetto emiliano da anni attivo sulla scena internazionale del design si è messo alcuni anni fa alla ricerca di una dimora per il tempo libero, un luogo di fuga immerso nel cuore più autentico dell’isola. E ha trovato in una masseria ottocentesca situata nella campagna attorno a Noto, capitale dcl Barocco siciliano e patrimonio Unesco.

ll complesso rurale, immerso nel verde tra ulivi, carrubi e mandarli, è a ridosso di uno dei tipici canyon che segnano il territorio del Vallo di Noto e sovrasta l’area della riserva naturale di Vendicari.

La masseria, di origini ottocentesche, è composta da un nucleo originario a cui sono stati aggiunti, nei primi decenni del Novecento, alcuni corpi adiacenti per creare nuovi spazi per la famiglia degli antichi residenti, che si ingrandiva. Il complesso è stato, quindi, sottoposto dal nuovo proprietario a un intervento di restauro conservativo che ne mantenesse intatte le caratteristiche strutturali e stilistiche e ne permettesse, anche nel cambio di destinazione. una chiara lettura storica.
L’articolazione dei volumi e degli ambienti è stata preservata, benché alcuni di essi oggi rispondano a nuove funzioni: nell’antica
carretteria, ad esempio, è stata ricavata una zona living e, sul tetto, un terrazzo a cui si accede da una scala esterna (e da cui la vista spazia fino a Portopalo di Capo Passero); l’ovile, staccato dal complesso principale, è stato trasformato in una dependance per gli ospiti.

I muri originari, in pietra, calce e sabbia, sono stati ripristinati con un’opera di rincocciatura, quindi rivestiti con calce idrata e pittura a calce, in un’ottica materica che garantisse le caratteristiche di naturalità del manufatto originario. L’isolamento dal suolo (l’edificio non ha fondamenta) è stato ottenuto con i solai aerati e la climatizzazione naturale degli ambienti con la ventilazione dei tetti. A chiudere l’anello, i pavimenti in pietra di Modica, roccia calcarea di provenienza locale in tinta beige luminoso, impiegata sia all’interno che all’esterno dell’edificio.

In questa cornice, sobria e naturale, è stato composto un quadro eclettico di arredi, che poco lascia al gusto locale, attingendo piuttosto alle passioni personali e ai viaggi del proprietario. Nelle stanze convivono sedute e imbottiti in tubolare degli anni Settanta, poltrone orientali, antiche porte indiane fissate al muro come quadri, pezzi celebri di Zanotta, Cassina, Poltrona Frau, lampade da cantiere di iGuzzini, arredi su misura (come la cucina) in ferro naturale e legno, mobili contenitori nordeuropei degli Anni Sessanta. Un piccolo patrimonio di memorie e passioni, composto negli anni e riunito nella casa del tempo libero, dell’ispirazione, degli incontri, della salutare distanza dalla frenesia quotidiana.

La masseria è al centro di una tenuta agricola di venticinque ettari, in cui proliferano centinaia di ulivi, carrubi e mandorli. In particolare, un mandorleto di circa un ettaro, di impianto antico e circondato da un muretto a secco dal perimetro quadrato, è stato ripristinato per intero, sostituendo le piante venute a mancare e ricostruendo il recinto. La conservazione del patrimonio territoriale e del paesaggio agricolo è andata di pari passo con l’opera di recupero degli edifici, considerando un’unica entità i due elementi, secondo la tradizione e lo spirito del luogo.